Venezia (venerdì, 16 marzo 2025) — Dopo sei mesi di silenzio, Alberto Trentini, cooperante veneziano di 46 anni detenuto in Venezuela dal 15 novembre 2024, ha finalmente potuto contattare la sua famiglia. Nella notte tra il 15 e il 16 maggio, ha effettuato una breve telefonata ai genitori, rassicurandoli sulle sue condizioni: “Sto bene, mangio e prendo le medicine. Spero di tornare presto in Italia”.
di Beatrice Giordo
Trentini era stato arrestato mentre si recava in missione da Caracas a Guasdalito per conto della Ong Humanity & Inclusion, senza che venissero formalizzate accuse ufficiali. Durante la detenzione, non ha avuto accesso a visite legali o consolari. La sua famiglia, insieme all’avvocata Alessandra Ballerini, ha incessantemente sollecitato l’intervento del governo italiano.
Il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, ha espresso sollievo per la telefonata, definendola “un passo in avanti frutto di un lungo lavoro di mediazione diplomatica”. Ha inoltre ringraziato il presidente venezuelano Nicolás Maduro per l’interessamento, auspicando una rapida scarcerazione del connazionale.
Nel frattempo, la petizione per la liberazione di Trentini ha superato le 105.000 firme, evidenziando il sostegno della comunità internazionale alla sua causa. La telefonata rappresenta un segnale positivo, ma la famiglia e i sostenitori continuano a chiedere un impegno concreto per garantire il suo ritorno in Italia.
Last modified: Maggio 16, 2025