Venezia (sabato, 18 ottobre 2025) -Nella città pugliese, il Museo Civico ha ospitato nei giorni scorsi il convegno “A.D. 1002: Bari e Venezia tra storia e mito. La tradizione popolana della Vidua Vidue”, che ha registrato una partecipazione calorosa e attenta, segno di quanto il legame fra le due sponde dell’Adriatico resti vivo nella memoria collettiva. Un filo d’acqua lungo più di mille anni ha riunito, idealmente e non solo, Bari e Venezia.
di Maria Laura Melis
Vidua Vidue: che successo
L’incontro, promosso dalla Fondazione Nikolaos e dai Cavalieri di San Nicola, ha voluto riscoprire l’antica alleanza che unì Venezia e Bari attorno all’anno Mille, quando la flotta del doge Pietro Orseolo II accorse in soccorso della città pugliese, allora stretta d’assedio dai Saraceni. Un episodio che, oltre a entrare nella storia, si è intrecciato al mito e alle tradizioni popolari locali, come quella della “Vidua Vidue”, curiosa espressione dialettale divenuta emblema identitario per i baresi.
Tra gli interventi, quello della veneziana Marina Faraguna, presidente dell’associazione Insieme per San Nicola – Venezia, che ha richiamato la simbologia della Sensa, la festa dello “sposalizio con il mare”, antica cerimonia che celebra il rapporto di Venezia con le sue acque. «Il mare – ha ricordato Faraguna – è da sempre il respiro di Venezia: elemento vitale, alleato e custode della sua storia».
La studiosa Patrizia Lucchi Vedaldi ha invece rievocato la figura di Orseolo II, protagonista della spedizione in Dalmazia del 1000 e considerato uno dei dogi più audaci della Serenissima. La sua impresa, ha ricordato, diede origine alla celebrazione della Sensa, simbolo di potenza e di armonia tra l’uomo e il mare.
Un convegno per una storia condivisa
Per Bari, la memoria di quell’aiuto veneziano resta un capitolo di orgoglio civico e di gratitudine. «La grande partecipazione – ha sottolineato Vito Giordano Cardone, presidente della Fondazione Nikolaos – dimostra quanto sia forte il desiderio di mantenere viva la memoria di una storia condivisa. La “Vidua Vidue” rappresenta non solo una tradizione popolare, ma anche il simbolo di un mare che unisce e non divide».
Il convegno si è chiuso con un messaggio chiaro: il Mediterraneo, e in particolare l’Adriatico, è un mare di legami, di incontri e di memorie condivise. Mille anni dopo l’intervento della flotta di Orseolo, Bari e Venezia continuano a guardarsi attraverso lo stesso orizzonte d’acqua, riconoscendosi in una storia comune fatta di navigazioni, scambi e devozione per San Nicola, il santo che entrambi i popoli venerano come protettore e ponte tra le due città.
