Venezia (venerdì 28 febbraio 2025) — Un’azienda operante nel settore dell’e-commerce, specializzata nella vendita di cucine industriali e attrezzature professionali, aveva formalmente trasferito la propria sede in Europa dell’Est al fine di ottenere un risparmio fiscale. Tuttavia, tutte le attività imprenditoriali venivano effettivamente svolte in Italia, con fornitori e clienti esclusivamente italiani, e il centro degli interessi economici rimaneva radicato nel territorio veneziano.
di Alice Grieco
L’operazione di evasione fiscale è stata scoperta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia, che ha ricostruito il complesso schema di esterovestizione societaria. Le indagini hanno rivelato che l’impresa, pur dichiarando un’attività operativa all’estero, sottraeva i propri ricavi al regime fiscale italiano, arrecando un danno all’economia locale e alle aziende rispettose della normativa tributaria. In particolare, è stato accertato che le merci acquistate e rivendute non sono mai transitate nei Paesi est-europei, nonostante la documentazione fiscale ne attestasse il contrario.
Al termine dell’inchiesta, la Guardia di Finanza ha quantificato un’evasione fiscale pari a 1,7 milioni di euro di ricavi non dichiarati e oltre 340.000 euro di IVA non versata. Il rappresentante legale dell’azienda è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria di Venezia per aver omesso la presentazione delle dichiarazioni fiscali obbligatorie.
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