Venezia (venerdì, 27 giugno 2025) — La Commissione Regionale VIA ha rigettato il progetto dell’inceneritore di fanghi tossici proposto da Eni Rewind a Marghera. Mercoledì 25 giugno il parere tecnico negativo ha sancito la sospensione definitiva del progetto: il combustore non garantirebbe la completa distruzione dei PFAS, sostanze pericolose accumulate nella laguna e nell’aria circostante.
di Beatrice Giordo
La decisione arriva dopo mesi di monitoraggio e pressione da parte di comitati locali e regionali: i cittadini si erano organizzati con manifestazioni sotto Palazzo Balbi e lungo il Ponte degli Scalzi, al grido di “VelEni, no inceneritore”. Per i comitati ambientalisti la sconfitta di Eni equivale a un colpo alla cosiddetta “bestia a sei zampe”.
Sul fronte politico la reazione è unanime. L’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Roberto Marcato, ha parlato di “segno chiaro” che la tutela della salute pubblica ha la priorità, soprattutto in un’area come Porto Marghera, già gravata da oltre cinquant’anni di industria pesante. I sindacati locali, pur coinvolti maggiormente nel ciclo lavorativo dello stabilimento, avevano richiesto garanzie ambientali prima di procedere, ma hanno dato risalto alla vicenda ambientalista.
L´esito del pronunciamento apre una nuova fase di confronto tra territorio e industria. Eni Rewind dovrà ora rivedere il progetto in profondità, introducendo soluzioni tecniche tali da garantire l’eliminazione dei contaminanti più ostinati; altrimenti sarà difficile ottenere qualsiasi autorizzazione. La vittoria dei comitati locali rappresenta una spinta per rafforzare i controlli ambientali nell’intero polo industriale, rilanciando un modello di sviluppo più attento alla salute e alla qualità dell’ambiente.
Last modified: Giugno 27, 2025