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La Demopraxia arriva a Venezia: alla Biennale un forum sull’intelligenza collettiva e le nuove architetture civiche

Demopraxia

Venezia (mercoledì, 8 ottobre 2025) – Dopo aver attraversato la linea invisibile che separa le due Coree, l’Arte della Demopraxia di Michelangelo Pistoletto approda a Venezia, portando con sé il suo messaggio di partecipazione, responsabilità e pace. Martedì 21 ottobre 2025, dalle 11.00 alle 17.00, la Fondazione Pistoletto Cittadellarte sarà protagonista allo Speaker’s Corner dell’Arsenale con Intelli_Gens Demopratica, un’intera giornata di confronto dedicata all’intelligenza collettiva e alle nuove architetture civiche.

Di Maria Laura Melis

Dalla Corea alla Laguna: il viaggio del Terzo Paradiso

L’incontro rientra nel programma ufficiale della Biennale Architettura 2025 e segna la tappa veneziana di un percorso internazionale che, partito dalla zona demilitarizzata tra Corea del Nord e Corea del Sud, continua ora nel cuore della città lagunare prima di proseguire verso Gorizia e Nova Gorica, future Capitali Europee della Cultura 2025.

Solo pochi giorni fa, a Camp Greaves, ex base militare americana trasformata in centro educativo nei pressi della DMZ, si è concluso il forum Third Paradise DMZ: The Art of Demopraxy in Korea. Curato da Valentina Buzzi e Soik Jung, l’evento, promosso dall’Istituto Italiano di Cultura di Seoul insieme alla Fondazione Pistoletto Cittadellarte e alla Gyeonggi Tourism Organisation, ha riunito 31 organizzazioni civiche coreane impegnate sui temi dell’inclusione e della sostenibilità, in dialogo con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU 2030.

Lì, nell’ex bunker militare della base, è stata installata una grande opera collettiva: una corda di canapa lunga 36 metri, intrecciata a formare i tre cerchi simbolo del Terzo Paradiso di Pistoletto. Su fogli di carta Hanji, i partecipanti hanno scritto messaggi e desideri di riconciliazione, legandoli alla corda in un gesto condiviso che ha trasformato un luogo di separazione in un laboratorio di convivenza. L’opera resterà visitabile fino al 2 novembre 2025, a testimoniare come l’arte possa diventare pratica di pace preventiva.

Demopraxia

Venezia come laboratorio di partecipazione

È da questo dialogo internazionale che nasce l’appuntamento veneziano. Intelli_Gens Demopratica riunirà artisti, ricercatori, attivisti, imprese sociali e rappresentanti delle comunità di pratica che, in dodici città del mondo, hanno adottato il metodo della Demopraxia come strumento di co-progettazione e cambiamento.

Il forum sarà l’occasione per condividere esperienze nate nei Cantieri dell’Opera Demopratica, spazi di collaborazione attivi da L’Avana a Roma, da Biella a Ginevra, fino a Brno e Nova Gorica. Al centro della discussione ci sarà lo Statodellarte, un nuovo paradigma proposto da Cittadellarte che immagina una società in cui la libertà dell’arte diventa motore di trasformazione civile.

Come ha spiegato Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, «la demopraxia è il metodo con cui portare il sogno della democrazia a compiersi veramente, superando tanto le ideologie totalitarie quanto l’individualismo consumistico. L’arte della demopraxia fornisce un metodo per unire e cooperare, fondando le basi per uno “Stato dell’arte” dove creazione libera e responsabilità condivisa convivono».

La rotta della Demopraxia: un’anteprima del Forum GO! 2025

Dopo Venezia, la rotta della Demopraxia seguirà il confine nordorientale. Infatti, dal 23 al 25 ottobre, il progetto approderà a Gorizia e Nova Gorica per il forum GO! 2025 – Cittadellapace, Cittadelfuturo. Lì, oltre sessanta organizzazioni italiane e slovene si incontreranno in un grande laboratorio transfrontaliero di partecipazione, dedicato alla costruzione condivisa della Città del Futuro.

In quell’occasione prenderà forma anche il Terzo Paradiso Transfrontaliero, un simbolo fisico che attraverserà il confine tra i due Paesi, trasformandolo in segno di unione, dialogo e scambio reciproco.

La tappa veneziana si inserisce dunque in un progetto più ampio che, dall’Asia all’Europa, mette in dialogo arte contemporanea, società civile e istituzioni. L’obiettivo è quello di costruire nuove forme di collaborazione basate sulla diversità, sull’inclusione e sulla pace preventiva, temi che assumono un significato particolarmente attuale in un’epoca di crisi globali e di disorientamento collettivo.

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Last modified: Ottobre 8, 2025
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