Mestre (domenica, 19 ottobre 2025) – La segretaria comunale del PD di Venezia, Monica Sambo, è intervenuta oggi a Mestre durante un incontro pubblico al Cinema Dante, insieme al candidato presidente del centrosinistra Giovanni Manildo e ai segretari del Pd Andrea Martella (regionale) e Matteo Bellomo (metropolitano). Davanti a una sala gremita, Sambo ha presentato i punti principali della sua candidatura al Consiglio regionale del Veneto, con un’attenzione particolare a sicurezza, lavoro e politiche sociali.
di Maria Laura Melis
Sambo: “ci prendiamo Venezia”
«Con Manildo cambiamo il Veneto, ma domani ci prendiamo e cambiamo Venezia», ha detto Sambo, collegando l’impegno per le regionali al percorso verso le elezioni comunali del 2026, quando il centrosinistra punta a riconquistare Ca’ Farsetti.
Durante la giornata, la segretaria ha visitato alcuni quartieri di Mestre, occasione per affrontare il tema della sicurezza. «Vediamo la sicurezza in modo diverso rispetto al centrodestra – ha spiegato – perché la sola repressione non basta, e noi chiediamo più presidio del territorio, perché qui hanno eliminato i vigili di quartiere ed è una vergogna».
Sambo ha poi toccato temi economici e sociali, a partire dalle politiche per la casa: «Nel nostro territorio regionale ci sono 2500 case sfitte, più del 25%, contro una media nazionale delle grandi città del 10%. Ed è una vergogna che non si diano le case a chi ne ha diritto. Se noi restaurassimo oggi le case regionali e comunali, ne daremo a tutti quelli che ne hanno diritto e bisogno».
Famiglie e lavoro
Tra le priorità anche il sostegno alle famiglie e ai più piccoli: «Quale sarebbe la portata di renderli gratuiti? È una delle proposte che fa giustamente Giovanni Manildo, e sono contenta che sia una delle prime che ha fatto, perché gli asili nido dovrebbero essere gratuiti, ma anche e soprattutto accessibili per tutti».
Sul fronte del lavoro, Sambo ha ricordato che «Venezia è capoluogo di Regione, eppure è la provincia più povera del Veneto». Ha denunciato il fatto che «tantissime ricchezze non rimangono nel territorio, e soprattutto non rimangono in capo a lavoratori e lavoratrici». Da qui la proposta di introdurre un salario minimo regionale: «Perché sotto i nove euro non è lavoro, è sfruttamento. È una vergogna anche a livello nazionale, non solo che abbiano fatto affossare questa legge, ma che abbiano impugnato la legge della Regione Toscana che lo prevedeva. E allora noi lo proveremo a riproporre anche qua in Veneto».
Concludendo il suo intervento, Sambo ha rilanciato l’obiettivo politico del centrosinistra: cambiare il Veneto con Manildo e preparare il terreno per riconquistare Venezia nel 2026.
Last modified: Ottobre 19, 2025


