Venezia (lunedì, 7 luglio 2025) — Domenica 6 luglio, due turisti slovacchi di 45 anni hanno deciso di trasformare il Canal Grande, nei pressi di San Stae, in una piscina personale, tuffandosi in mutande tra i vaporetto e le imbarcazioni turistiche. L’episodio, documentato da alcuni passanti, ha richiamato immediatamente l’attenzione della Polizia Locale, intervenuta sul posto per ripristinare l’ordine e il decoro urbano.
di Beatrice Giordo
Gli agenti hanno identificato i due uomini in evidente stato di ubriachezza e li hanno sanzionati con una multa di 550 euro ciascuno, applicando inoltre il daspo urbano con l’allontanamento dalla città per prevenire ulteriori comportamenti incivili. La combinazione di multa e interdizione sottolinea la severità delle misure adottate contro quella che le autorità definiscono “turismo cafone”.
Il fenomeno, pur isolato, rientra in un quadro più ampio che vede episodi di disordini e mancanza di rispetto delle regole nel cuore della Laguna. Venezia continua a subire intrusioni di turisti che ignorano le norme e danneggiano l’immagine di una città patrimonio dell’umanità. In risposta, la Polizia Locale ha intensificato controlli e azioni preventive, adottando misure più rigide sui comportamenti molesti.
Questo episodio serve da monito per chi pensa di poter usare il Canal Grande come una struttura ricreativa: l’accesso alle acque è vietato e le autorità non esiteranno ad applicare sanzioni esemplari. Venezia mantiene alta la guardia per proteggere il suo patrimonio culturale, ambientale e identitario, ricordando che ogni gesto in Laguna ha un impatto immediato sulla vivibilità e sull’immagine internazionale della città.
Last modified: Luglio 7, 2025


